Celleno è il Borgo fantasma. Hai coraggio di disturbarlo, abbarbicato com’è sul suo sperone di tufo, sonnacchioso e leggero? Parla sottovoce, così che i fantasmi possano varcare la soglia invisibile e tornare del regno delle ombre. Se porgi orecchio, puoi sentirli anche tu, sono gli spiriti di chi abitava il borgo:

“Facevo il fornaio, l’epidemia mi ha portato via”

“Ero il macellaio del borgo, la terra ha tremato e la mia bottega è franata insieme a tante altre”

“Andiamocene via: qui per noi non c’è più niente!”

E c’è anche lui: il fantasma del borgo fantasma. Si chiama Giovanni, è l’ultimo della potente stirpe medievale dei Gatti, torturato e trucidato sulla piazza del castello. Se lo incontri, salutalo, e pregalo di accompagnarti, sarà il tuo straordinario cicerone: evocherà per te i fantasmi di tutti coloro che furono, un tempo, gli abitanti del borgo.

Ascolta le loro voci, ad ogni angolo! Nel brusio indistinto ognuno vorrà raccontarti: folla di fantasmi, vite d’anime sante, uomini e donne di un mondo paesano e contadino, vivissimo appena settant’anni fa ma già sbiadito, agli occhi del nostro presente remoto, come un sogno al risveglio.

E c’è anche lui: il fantasma del borgo fantasma. Si chiama Giovanni, è l’ultimo della potente stirpe medievale dei Gatti, torturato e trucidato sulla piazza del castello. Se lo incontri, salutalo, e pregalo di accompagnarti, sarà il tuo straordinario cicerone: evocherà per te i fantasmi di tutti coloro che furono, un tempo, gli abitanti del borgo.

Ascolta le loro voci, ad ogni angolo! Nel brusio indistinto ognuno vorrà raccontarti: folla di fantasmi, vite d’anime sante, uomini e donne di un mondo paesano e contadino, vivissimo appena settant’anni fa ma già sbiadito, agli occhi del nostro presente remoto, come un sogno al risveglio.